Un reddito e un lavoro autonomo senza grossi investimenti di partenza: dove, come, quando e quanto vuoi tu! È il dropshipping, ovvero, il tuo negozio virtuale (o e-commerce) che ti libera dai problemi di gestione magazzino, di acquisto merci e giacenze invendute.
Conveniente certo e a basso rischio d’impresa, ma si tratta pur sempre di un lavoro per le quali sono richieste delle competenze anche se…piuttosto semplici da imparare!
Ne abbiamo parlato con i ragazzi della società VL Fashion Brands Ltd, già proprietari del marchio di calzature artigianali Made in Italy Valentina Milano Shoes www.valentinamilanoshoes.com, i quali hanno deciso di affiancare al loro business online anche le grandi griffe in “formato” outlet, senza però produrre né anticipare, in questo caso, acquisti.

 

Come si comincia? A chi bisogna rivolgersi? Quanto è necessario investire? Con quale regime?

Tutto quello che ti serve per partire, step by step, ce lo ha spiegato l’amministratore delegato della società nonché founder del brand Valentina Milano Shoes e del sito www.ytyout.com

Partiamo dalla definizione per chi magari non sa di che cosa si tratta. Che cos’è il dropshipping?

«È un sistema di vendita applicato all’e-commerce che consente di vendere un prodotto senza possederlo, quindi, senza produrlo, né acquistarlo e senza avere un magazzino. Chi apre la sua attività in dropshipping è sostanzialmente un intermediario, solitamente esperto o apprendista di digital marketing, che si appoggia a un fornitore per abbattere i costi naturali e, soprattutto, i pensieri di una classica attività fisica».

Chi può o dovrebbe fare dropshipping e perché?

«Chi, come noi, che adesso viviamo a Londra ma domani chissà, non vuole legarsi territorialmente ma preferisce lavorare da qualunque parte del mondo, quando, come e quanto desidera! Chi è predisposto a formarsi nel marketing, chi conosce le lingue e può facilmente spingere i prodotti oltre l’Italia, allargando il bacino di potenziali clienti. È una valida alternativa e un’opportunità soprattutto per i giovani che possono accontentarsi dei bassi guadagni iniziali, perché niente è facile e spesso anche come sembra, col vantaggio però che l’investimento è a basso rischio e alla portata di chiunque abbia un budget da parte. Insomma, un buon punto di partenza per lavorare in autonomia in un mercato che langue di occasioni».

Quanto e cosa occorre per partire?

«Chi inizia, naturalmente, deve aprire una Partita Iva, magari per cominciare a regime forfettario che costa pochissimo, acquistare un dominio e costruire il proprio sito e-commerce affidandosi a un professionista o, se proprio si è smanettoni e molto capaci, a siti come Shopify che consiglio solo quando si tratta di una vendita mono prodotto. Poi bisogna considerare di mettere un bel po’ di soldini sulle principali piattaforme social perché sono quelle che fanno da detonatore. Dipende un po’ dalla “fretta”, se c’è urgenza di crescere subito oppure no. Ad ogni modo, considerate le voci di spesa, è abbastanza intuibile quanto occorra e di che cifre stiamo parlando. Volendo non si superano nemmeno i 5mila euro e, male che vada, non hai buttato via una grossa somma».

Dove si trovano i fornitori e come ci si mette d’accordo?

«Ce ne sono tantissimi ed è possibile coinvolgere chiunque nel proprio progetto online, soprattutto, quelle piccole imprese locali che ancora oggi non hanno un sito ma hanno prodotti di nicchia, artigianali e di alta qualità. In questo caso bisogna però cercarli, mettersi in contatto, essere disposti a spostarsi, viaggiare e conoscere, avanzare le proprie proposte e stipulare contratti con commissioni anche del 30-40%. Se ci sai fare, una partnership di questo tipo è di gran lunga più profittevole del fornitore di massa, anche perché puoi ottenere prodotti in esclusiva con margini di guadagno più alti. Se, al contrario, non hai il tempo e il modo di fare tutto questo, per partire si trova tutto agevolmente online. Basta fare un giro su Oberlo, per esempio. Nel nostro caso, avendo già un marchio e una vendita di calzature online, volevamo affiancare al nostro business anche le griffe ma in “formato” outlet, per questo motivo ci siamo affidati a brands distribution, dei grossisti italiani con dieci anni di esperienza nella vendita di abbigliamento e accessori di marca che hanno messo su un progetto semplicissimo».

Ce lo puoi spiegare?

«Certo! Basta andare sul loro sito, sono in grado di fornirti tutto quello che occorre: dal catalogo dove puoi selezionare le merci in magazzino e caricarle per la vendita sulla tua piattaforma, al sito chiavi in mano, se lo desideri! Noi il sito lo abbiamo fatto in autonomia, ma volendo loro ti offrono anche questa opportunità. Nel nostro caso, abbiamo realizzato, avendo prodotti differenti, un online con PrestaShop che ha molti più plugin e funzionalità».

E i costi?

«Per entrare nel loro B-dropping bisogna versare una fee annuale che oscilla tra i 600 e i 900€ ed è ciò che ti consente di avere accesso al catalogo, ottenere sul tuo sito i prodotti da vendere senza acquistare nulla, fare rimanenze, avere magazzino e senza nemmeno avere il problema della spedizione. Il tuo unico pensiero è davvero occuparti solo del marketing».

Perché come funziona?

«In maniera semplice?»

Molto meglio…

«Ti piacciono la Vans rosse? Le selezioni, le paghi; il pagamento viene girato al fornitore che si occupa della spedizione. Il cliente riceve le sue scarpe senza nemmeno sapere da dove arrivano e che a spedirle non sono stato io, per cui rimane fidelizzato a me e non al fornitore».

E se un prodotto non è più disponibile? Come funziona?

«Scompare dal tuo e-shop grazie al fatto che il tuo negozio online è allacciato ai loro programmi sempre aggiornati, non bisogna fare l’inventario di nulla».

Se è così facile come sembra, ci si può fidare? Come si supera la diffidenza nei confronti di siti un po’ anonimi?

«La vendita online non può essere anonima, tra i contatti sul nostro sito c’è il nome della nostra società, pertanto, basta fare un giro su Google scrivere il nostro nome e visionare il camerale. Vale per noi, vale per tutti».

Penso di aver capito che consigli a chiunque di provare…

«Sì, perché no? Il mondo è grande..c’è posto per tutti, ma prima di lanciarvi…fate un corso di marketing e imparate a maneggiare il business manager, unitevi a chi possiede queste competenze o mettetevi nella condizione di imparare, altrimenti, otterrete risultati scarsi e vi ritroverete ad acquistare queste skills all’esterno. Insomma rischiare anche piccole cifre va bene, ma si tratta pur sempre un’impresa che deve generare profitti…bisogna muoversi nel modo giusto!».

Di Daniela Iavolato